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Ora Hollande mi sta più simpatico

Diciamolo pure: il Presidente francese Hollande fino a questo momento era stato un personaggio un po’ incolore, senza un aspetto particolarmente imponente né una faccia molto espressiva e neppure molto incisivo politicamente.

Ma da qualche giorno è balzato alle cronache di tutto il mondo per la scappatella con un’avvenente attrice. Certamente i francesi non si sono mai interessati molto alle vicende di letto dei propri presidenti, ma in questo caso, un capo di stato a bordo di uno scooter per raggiungere la sua storia clandestina è stato un colpo duro da digerire.

E dove la mettiamo la sicurezza? Un fotografo con tanto di teleobiettivo non capita in giro così per caso. Se c’è stato un appostamento poteva esserlo anche da parte di qualche servizio segreto straniero, qualche terrorista. Cosa sarebbe successo se fosse stato rapito o aggredito?

E poi il capo di stato di una potenza atomica deve sempre avere vicino la valigetta con i famigerati codici. L’aveva lasciata a casa? Se ce ne fosse stato bisogno? Se l’avesse avuta con se e persa? Se fosse incappato in un semplice incidente stradale?

Eppure, questo presidente che di notte inforca uno scooter attratto dall’amore, come un quindicenne alle prime fregole, mi fa simpatia, è umano.

Per comprenderlo ci viene in aiuto la saggezza popolare con un vecchio detto francese: “traîne plus un cheveu de femme, qu’un char à bœufs”

 

 

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