Ok, va bene, tanti auguri!

Ho resistito fino all’ultimo, poi dopo l’insistenza di persone amiche, ho ceduto e mi associo anch’io ai tradizionali auguri di fine anno.
Che il Natale non mi faccia impazzire non è una novità, già lo manifestai un paio di anni fa nel mio corsivo dal titolo “Buon natale una beata….”.
Vi confesso che anche la festività del Capodanno mi lascia alquanto indifferente, tant’è che i miei festeggiamenti si fermeranno a una normale cena, senza botti, danze o altre amenità, che tali sono quando forzosamente imposti dalla tradizione.

Dopo questa lunga premessa negativa è innegabile che auspico un buon 2016, per me, per le persone care e per il genere umano nella sua globalità e, come fossi Miss Mondo, auguro anche la pace universale.

Insomma mi unisco al coro di buone intenzioni che animano queste giornate, per poi ributtarmi con i miei compatrioti nella lotta all’ultimo sangue per un parcheggio, o arrabbiarmi con i politici, che sono tutti ladri, pensando però che sotto sotto lo farei anch’io.

Se potrò cercherò un favoritismo, salterò una coda, me ne fregherò di quello che avviene fuori dalla porta di casa mia.

Parcheggerò in doppia fila per non fare due metri in più a piedi per poi stramazzarmi di fatica su un tapis roulant. Inveirò contro gli extracomunitari che ci rubano il lavoro, ci portano le malattie, ma non mi sognerò certamente di fare un lavoro di merda, tanto qualcuno provvederà.

Da appassionato delle due ruote penserò che i motociclisti sono tutti fratelli, ma gioirò se l’avversario di turno di Rossi finirà a terra.

Insomma tanti cari auguri di Buon 2016… 

 

 

nella foto di copertina Cetto La Qualunque personaggio di Antonio Albanese

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