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Menù fisso per tutti

di Kiddo
C’è poco da fare: la professionalità è davvero importante, anzi è tutto!

Io ci ho provato, a fare il professionale, ma poi torno sempre a fare il bischero, a cercare di smontare anche quella altrui, per il gusto di dissacrare, di non prendere sul serio mai nulla.

È un racconto, questo, molto personale, e racconta un pezzo di vita vissuta, per cui i deboli di stomaco sono invitati ad astenersi dalla lettura, dal momento che la vostra rivista online preferita, e anche Moto-On The Road, non rispondono di nausee o disgusti incontrollati.

Dopo anni e anni di gavetta, su giornali di carta e non, internazionali e ultralocali, vengo finalmente inviato dal sig. Direttore a partecipare alla prova su strada di un bellissimo nuovo e fiammante modello di moto che viene presentato alla stampa nella splendida cornice di Bagno Vignoni, Siena. Sarò tutto solo, per la prima volta. Dovrò disimpegnarmi fra colleghi di numerose riviste su carta e online: giovani volenterosi e attenti, silenziosi ascoltano le impressioni a caldo di decani di riviste blasonate in merito alla moto tutta da giudicare, bollare, inscatolare nella giusta nicchia.

La prova è del tipo a “menù fisso”, anzi scoprirò poi che la nostra è la seconda mensa, un altro nutrito gruppo è stato servito allo stesso modo la settimana prima. Il menù si può anche scegliere: carne o pesce, pardon; video o solo foto. Il mio sig. Direttore ha scelto per me: video! Consiste in antipasto di foto in movimento su rettilineo o in curva uguale per tutti; primo di camera car video, secondo di riprese a bordo strada. Per chi lo richiede c’è anche il dessert: Stand up con spiegazione della moto, cameraman a disposizione. Una esperienza fantastica, educativa, esaltante. Il privilegio di provare una moto in anteprima, la responsabilità di raccontarla agli altri motociclisti che si affidano al tuo giudizio esperto, imparziale e professionale su quello che potrebbe essere un loro nuovo importante acquisto. Oltre alle numerose persone che hanno messo nella realizzazione di quel progetto competenze, professionalità, impegno economico. Una bella responsabilità.

Ma ovviamente in una giornata così c’è lo spazio anche per annoiarsi un po’ mentre studio il mezzo affidatomi, pensando a fare qualche foto personale, scambio due battute soprattutto coi colleghi più giovani ma già veterani consumati delle prove su strada. A tenerci compagnia, solerti, pronti e disponibili a soddisfare qualsiasi genere di curiosità, rimangono con noi uomini e donne del team dell’ufficio stampa del Marchio. Fra questi, una signora che chiacchiera con una giornalista , forse una vecchia conoscenza, a giudicare dal tono confidenziale, come se fossero in coda dal pediatra dei figli, come ho modo di ascoltare avvicinandomi con discrezione. Dato che il tema è “se il tuo dorme la notte”, un classico , entro nel discorso quasi inevitabilmente come qualsiasi genitore raccontando la mia esperienza personale. La signora dell’ufficio stampa è gentilissima, cordiale, elegante e con due occhi di un verde bellissimo ed indefinibile fra l’acqua marina e lo smeraldo attenti ad ogni mia parola, come se ciò che dico fosse la cosa più interessante, per lei, al mondo. Ovviamente stiamo parlando di professionalità, e queste persone lo sono senz’altro, professionisti, e durante tutta la giornata sono sempre a nostra totale disposizione: addetti del Marchio, fotografi, cameramen, persino l’ingegnere che ha progettato la moto, col quale ho modo di parlare durante il pranzo e che mi confida che si, c’era stato ai tempi di Terblanche un serio tentativo di far resuscitare la Scrambler con motore bicilindrico, poi naufragato. Rispondono ad ogni domanda, assorbono qualsiasi osservazione, anche caustica da parte dei giornalisti delle testate più storiche con attenta accondiscendenza.

Ma sarà che sono toscano, sarà l’ascendente scorpione, come direbbe Antonio, autore del nostro Motoroscopo, se io vedo qualcuno che mi sembra troppo bravo, un po’ costruito, dopo un po’ devo “vedere”, tirare giù le carte, mettere alla prova. L’occasione mi si presenta il pomeriggio, alla riconsegna delle moto, quando ribecco la signora della mattina da sola con la quale, rientrando non so come dall’argomento passeggero-moglie-figli, ritorno sul tema della mattina, ovvero “ se il tuo dorme la notte”. Ed è allora che lo faccio. Lo so, adesso un po’ mi dispiace, forse ho esagerato ed ho approfittato dell’occasione, però capirete che il boccone era troppo invitante, troppo ghiotto, come il gatto che trova la vaschetta del prosciutto cotto incustodita… insomma, per farla breve, le dico dell’Aspirone: voglio vedere se riesco a smontare tanta gentilezza, tanta accondiscendente e costruita attenzione e professionalità.

Certo a questo punto devo spiegare che cos’è l’Aspirone.

Premetto che se non siete genitore non potete capire. Stiamo parlando del primo anno di vita dei bambini, quando è impossibile soffiargli il naso perché è una funzione, il “soffia”, almeno dal naso, che ancora non è istallata. Se il pupo ha il raffreddore (cosa davvero frequente, peraltro) e il naso intasato la notte non dorme. Se non dorme, piange, se piange non dormite neanche voi e tornate a lavorare le mattina che sembrate uno zombie, con una visione del futuro limitata solo alla prossima occasione di dormire qualche ora tranquilli. L’unico modo che avete di non sentirlo piangere è prenderlo a letto con voi, cosa che quasi sempre fa vostra moglie. Apro un inciso: se lei per cullarlo mugola “love me tender”(1) quasi ininterrottamente, non chiedetele ASSOLUTAMENTE se può almeno cambiare canzone perché si incazza tantissimo. Per stasare il naso e sperare di sentire il pupuz fare il respiro pesante (indice che finalmente dorme) almeno qualche ora, c’è la Pompetta”. È un utensile fantastico sia per fare lo spurgo alla pompa dei freni, in epoche successive, sia per pulire il naso del giovane. Solo che funziona poco, perché aspira poco. Ecco, avete capito, se siete schifiltosi adesso potete sospendere la lettura.

Io lo so che sono uno schifoso, alle superiori leccavo in faccia i compagni che si incazzavano tantissimo, così, per ridere. Non mi fa schifo nulla, so che c’è una concentrazione altissima di Escherichia Coli (2) sia sulla pelle delle persone che sulla buccia di una frutta che occasionalmente non laviamo, molta meno nel muco di un bambino che magari ti ha già pisciato in faccia diverse volte, a questo punto. Così mettevo le labbra sulle narici di mio figlio e aspiravo, di solito liberando istantaneamente le vie aeree superiori. Lui rimaneva un po’ scioccato, senza fiato sul momento e con gli occhi spalancati. Poi si calmava e dormiva per ore! Ore, capite??!!

Nei casi più disperati, quando veramente il pianto e l’insonnia per il raffreddore si protraevano per ore intere, mia moglie mi diceva “fallo!”, lei usciva e io ripetevo l’operazione. È stato per qualche tempo il nostro piccolo segreto, poi rivelato ad amici e conoscenti intimi che immancabilmente reagivano con moti di schifo incontrollabili.

Ecco, forse era proprio la reazione “incontrollata” che cercavo nella mia interlocutrice, ed è per questo che le ho raccontato dell’Aspirone, ormai che eravamo nell’argomento. Al mio racconto, però, non fa una piega! Anzi pare davvero entusiasta come se volesse fare tesoro dell’esperienza, magari divulgarla quanto merita o, perché no, tentare di emularla. Non ce l’ho fatta, non mi si è smontata neanche tanticchia, non mi ha neanche fatto l’occhiolino di Scrath (3), nessuna reazione incontrollata di ribrezzo. In pratica, ho perso, uno a zero per lei.

Ma forse sono io che sono cattivo, che vedo persone costruite e invece sono davvero gentili e disponibili verso gli altri. O forse non sono un professionista, che pensa alle cazzate invece di fare le pinne con la moto in prova. La prossima volta penserò solo a lavorare e mi concentrerò sulla moto; almeno non verremo bollati, noi di Moto.On The Road, come degli schifosi disgustevoli e immeritevoli di essere invitati ai test.

(1)Celebre canzone di Elvis Presley

(2)Batterio indice di contaminazione fecale

(3)Scoiattolo della serie di film “Era glaciale”, dalla tipica reazione nervosa dell’occhio quando sta per capitargli qualcosa di gravissimo

La prova della Ducati in questione sarà pubblicata domani 2 giugno

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