Himalayan

Royal Enfield Himalayan, la mia prima moto, la mia prima prova

Emanuele ci racconta “la mia prima moto” – una Royal Enfield Himalayan – vista razionalmente e provata non senza emozione

Il momento che viene dopo la presa di coscienza di volere una moto, è quello della ricerca di categoria e modello che più si adatta alle proprie esigenze. Io avevo bisogno di una moto semplice, che permettesse un minimo di avventura e non soffrisse nell’off-road, ossia un enduro stradale. Dopo aver letto una miriade di articoli e recensioni, mi imbatto in lei: “Royal Enfield Himalayan” definita come “adventure bike for everyone” ed è stato subito amore a prima vista. Ed è la mia prima moto.

La mia prima moto: una Royal Enfield Himalayan

La Royal Enfield Himalayan è un progetto che nasce nel 2016, il marchio indiano l’ha progettata da zero, scomodando Pierre Terblanche per il design, con lo scopo di dare una risposta pratica alle necessità di avventure (spoiler: ci sono riusciti!).

La Himalayan è stata pensata per viaggiare su qualsiasi tipo di terreno, offrendo una comodità, praticità, semplicità di guida ed un senso di robustezza che non ha eguali. Il prezzo in Italia è di 5200 euro (per la versione 2021 euro5), risulta contenuto e ingolosisce non poco.

Un po’ di tecnica e un po’ di considerazioni personali

  1. Motore

Essendo la mia prima moto, avevo bisogno di un qualcosa che non fosse troppo cattivo ma allo stesso tempo mi permettesse di affrontare qualsiasi tipo di viaggio in due. La scheda tecnica offre una cilindrata di 411 cc, con 25cv a 6000 giri e una coppia di 32Nm a 4250 giri. Sono cifre contenute, è vero, però bisogna entrare nell’ottica di guida di questa moto, è stata fatta per godersi il paesaggio e l’avventura. Se si cercano prestazioni e velocità esagerate sicuramente questa moto non fa per voi.

  1. Costruzione

La Royal Enfield Himalayan è pratica, è una moto essenziale che sembra costruita con il motto “ciò che non c’è non si rompe e ciò che c’è dev’essere aggiustato in fretta”. Di elettronica c’è poco (Tripper, iniezione, display, bussola e ABS). Questo è una delle cose che più cercavo, diminuendo difatti al massimo la curva di apprendimento e concentrandomi così solamente sulla ciclista e sul feeling con la moto. La sua praticità aiuta sia nello sterrato sia sull’asfalto trasmettendo da subito un senso di libertà unico. Senti fin da subito che non c’è nulla che ti possa mettere in difficoltà, arriverai ovunque a patto di volerci arrivare con calma.

"la mia prima moto" - una Royal Enfield Himalayan
Una prova “molto street”, quella di Emanuele
  1. Sella

È piccola e comoda, la triangolazione tra pedane, sella e manubrio è ben proporzionata. L’altezza sella suolo è di 800mm. Io sono alto 1.76 e le ginocchia stanno un po’ piegate quando si è seduti, ma il confort è perfetto. Invece quando si sta in piedi si guida ancora meglio, il manubrio è abbastanza alto e la sella si riesce a stringere abbastanza bene con le gambe. Qui si nota come il serbatoio sia abbastanza stretto e i carter del motore siano parecchio larghi. Il bilanciamento è decisamente buono. Infine la sella è comoda, anche nei viaggi più lunghi.

  1. Guida

La Royal Enfield Himalayan regala una sensazione di libertà assoluta. Asfalto o sterrato l’affronta con naturalezza e semplicità. Non si tirano le marce, anche perché non ha troppo senso. Prendersi il tempo per esplorare e per gustare i paesaggi, definisce la filosofia di guida di questa moto. Il peso si fa un po’ sentire solo quando si deve spostare, per il resto rimane un ottimo bilanciamento.

Le guida in urbano extra-urbano sono perfette, la velocità di crociera in extra-urbana si attesta sui 70-90km/h, va un po’ peggio in autostrada in cui ci sono delle vibrazioni di troppo.

"la mia prima moto" - una Royal Enfield Himalayan

  1. Considerazioni

Pro

La filosofia del prendersi il tempo per esplorare, l’avere i propri ritmi, insieme con la facilitò di utilizzo la rendono davvero una moto perfetta per iniziare. Essendo un fotografo sono sempre pronto a scovare momenti, immagini. Questa filosofia rende la himalayan la compagna ideale per affrontare le proprie avventure. La consiglio a tutti quelli che come me vogliono alzarsi la mattina e partire senza meta, con calma assaporando il territorio palmo a palmo.

Contro

La batteria è di sicuro l’anello debole della moto, l’ho sostituita abbastanza in fretta. Un’altra cosa che non mi ha convito del tutto è il freno anteriore, che genera una frenata abbastanza lunga. Ma su questo bisogna aprire una grossa parentesi, sono stati pensati per le strade indiane che hanno veramente pochissimi tracciati asfaltati. Infatti usandola nelle strade bianche si apprezza la frenata tranquilla che permette un totale controllo della moto in ogni condizione. Non la consiglio a tutti quelli che hanno l’esigenza di percorrere sempre l’autostrada o vogliono prestazioni esagerate da una moto.

Scheda tecnica Royal Enfield Himalayan

La prima volta di Emanuele con la Royal Enfield Himalayan

Oggi è il grande giorno!

Finalmente dopo settimane di attesa posso finalmente salire sulla mia moto. Le sensazioni sono un misto tra ansia ed eccitazione. Mi vengono in mente le cose più strane, ad esempio:

“Ricordo come mettere il cavalletto?”

“Come si inserisce il bloccasterzo?”

“Riuscirò a fare il percorso?”

Sorrido e scuotendo la testa, ripenso a quello che diceva mio nonno:

“La paura è solo il primo ingrediente per una sana felicità.”

Mi metto giacca, guanti e casco… Ok sono pronto!

La mia prima avventura, poco più di 60 km è vero, ma credo sia il modo giusto per iniziare a prendere confidenza con il mezzo e per iniziare a vivere tutte le emozioni che fanno parte di questo stile di vita. Accendo la moto, il suo rombo mi rende euforico e un po’ mi intimidisce. Inserisco la prima marcia, mi lascio andare, ed ecco che rilascio la frizione… e si parte!!!

Il suo rombo mi tranquillizza, mi porta in uno stato di euforia e mi coccola quasi come un gatto che fa le fusa. Nel frattempo, quasi automaticamente, mi rendo conto di aver cambiato marcia un paio di volte, e mi ritrovo ad affrontare le prime curve…

La prima curva è strana, nel momento in cui sposto il busto per prenderla al meglio, mi sembra di essere sulle montagne russe, ma ho già gli occhi puntati su quella successiva, con una fame che raramente ho durante la mia vita!

Questo è il momento in cui mi sento veramente libero, fragile ma allo stesso tempo consapevole di quello che posso fare e dove l’avventura potrebbe portarmi.

Sorrido e inizio davvero l’avventura!

testo: Emanuele Bosu

foto:  Emanuele Bosu; sito ufficiale Royal Enfield

 

 

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One comment

  1. Bravo Emanuele, io sto aspettando la mia prima RE hunter giá ordinata e in arrivo… da anni che non salgo su una moto….il tuo articolo mi ha confortato e tolto, per i momento, qualche paura…quindi un grosso grazie!
    Dario

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