Site icon Moto On The Road | viaggi in moto, avventure in moto, turismo in moto

Il Giesse che vorrei

di Carlo Nannini (Kiddo)
Cara Bmw,
ti scrivo perché sono stato tuo cliente in passato, e lo sono tuttora, felice proprietario di un F800GS.
Recentemente, sono rimasto colpito da un paio di cosette che riguardano il marchio dell’elica, apparentemente difficili da mettere in relazione ma che mi hanno indotto una riflessione.
La prima è l’evidente successo di vendite e pubblico della recente naked Nine-T, che per essere un modello nato quasi per caso e per rappresentare una nicchia di appassionati, sta riscontrando un apprezzamento superiore credo ad ogni più rosea aspettativa. In fondo, a guardare bene, si tratta di una serie R con forcella tradizionale, “vecchio” motore ad aria e look veramente azzeccato. Però ha l’immagine di una moto semplice, essenziale, easy e allo stesso tempo di sostanza. Destinata ad invecchiare bene, personale.
La seconda riflessione è data dall’osservazione delle nuove R1200 Gs che abbiamo potuto provare durante il nostro ultimo viaggio in Inghilterra e nella prova della versione Adventure lo scorso anno. Nonostante siano moto che incredibilmente mantengono una maneggevolezza sorprendente, salta subito all’occhio che, se messa accanto ad un R1200Gs del 2008, la nuova ne sembra l’astuccio tanto è imponente e ingombrante. Non parliamo poi di una vecchia R80 g/s o della mia piccolissima F800Gs, moto che comunque permette di viaggiare comodamente in due anche per lunghe percorrenze, mentre la R80 g/s lo ha sempre fatto. 
Certo la mia F800Gs non ha il motore boxer o il cardano, che danno senza dubbio un’altra emozione di guida ( o meglio davano, fino a quando la serie R non è diventata sempre di più l’espressione di una tecnologia irrefrenabile per moto sempre più vicine al mondo automobilistico) e praticità di manutenzione, e in molti pensano forse a ragione che una Gs per definizione deve avere i cilindri contrapposti. Come dar loro torto.
Il nostro Kiddo a bordo della sua “vecchia Giesse”

La mia richiesta a questo punto è evidente: ma perché non produrre una Gs con motore boxer ad aria, forcella tradizionale, alleggerita nelle dotazioni, negli ingombri e perché no nel prezzo, ma accessoriabile per viaggiare come ogni Bmw dovrebbe essere. Non una Hp2, la versione off anabolizzata e poco versatile, ma il ritorno ad una fruibilità ed accessibilità del mondo boxer Bmw. Leggera quanto possibile, versatile, emozionante, capace di stupire come succedeva quando, per la prima volta, si accendeva una boxer Bmw e si vedeva la moto sballottare da un lato all’altro.

Una Nine-T in chiave Gs, manubrio largo, anteriore da 21″, vabbe’ facciamo anche il 19″ basta che non ne esca una versione sfigata, una carovana di accessori dedicati, cavalli il giusto, che tanto è inutile mettercene 200 per imbrigliarli nell’elettronica, peso non oltre 200 kg, se ci riusciamo. Cilindrata, 800.
Il nome? E cavolo, siete in tanti a lavorare li dentro, devo dirvi tutto io?
Exit mobile version