Fuoristrada con Maxienduro

Fare fuoristrada con Maxienduro è come levarsi la sete col prosciutto

di Kiddo

“Levarsi la sete col prosciutto” è un modo di dire delle mie parti; significa intraprendere o mettersi all’anima un’impresa che non merita la pena, oppure cercare una soluzione ad un problema ma con un metodo che nella migliore delle ipotesi non risolve, spesso anzi complica le cose inutilmente.

Fare fuoristrada con maxienduro, è un tipico esempio di cercare di levarsi la sete col prosciutto.

Rimane il fatto che chi scrive è sempre stato affascinato dall’uso a tutto tondo delle moto nate per i deserti africani e col tempo incivilite fino a diventare delle perfette macinatrici di chilometri: comode perché si sta con la schiena dritta, anche in due; capaci di carico senza doverle rendere degli oggetti inguardabili, anzi spesso impreziosite dalle borse che fanno tanto “giramondo”; autonome come cammelli; capaci, all’occorrenza, di affrontare anche percorsi non necessariamente asfaltati.

L’affascinante sensazione di poter partire con la propria maxienduro alla scoperta di chissà quali angoli inesplorati di Paesi esotici, con la certezza dell’inarrestabilità della nostra cavalcatura è impagabile. Infinite piste nel deserto, strade bianche del Medio Oriente, l’asfalto della Salerno-Reggio Calabria; niente può mettere in dubbio la nostra inarrestabile sete di strada!

Fuoristrada con Maxienduro
Fuoristrada con Maxienduro

Per questo, sebbene la maggior parte di chi compra una maxienduro se ne strafotta bellamente e consapevolmente di provare anche solo mezza volta a pestare un viottolo di ghiaia fino all’hotel con piscina e dichiari che non ci pensa nemmeno lontanamente a rischiare gli anni passati (e a venire) a pagare rate per fare il maschio che va fuoristrada con una bestia da 400 kg in ordine di marcia, ci sono un bel numero di appassionati malati della disciplina dell’off con le mucche.

Il problema è che ovviamente non si tratta solo della capacità o della curiosità di provare a “portarla fuori”, ogni tanto, se capita in mezzo alla girata un po’ di strada bianca. Chi pratica off con la bicilindrica spesso vuole dimostrare che con la sua moto riesce a fare qualsiasi cosa, percorsi che a volte sono da racing pura, pietraie, mulattiere, guadi, salti. Naturale poi che si riempia il web di foto di moto nate essenzialmente per viaggiare, spaccate a metà su un salto.

L’off con la maxi dovrebbe rimanere soft, una roba per godersi panorami altrimenti negati se non si percorre la strada bianca, da fare in due, con le borse, con discese non troppo ripide che ho paura, senza troppo fango perché sennò mi tocca lavare la moto tutte le volte, con poche pietre e ben spianate, e senza quei pozzoni dove mi sparisce mezza moto dentro, e porca puzzola – e mi rivolgo a quelle fave dei miei amici – lo capite o no che c’ho paura?!

“Una giratina tranquilla”, “un po’ di off leggero” e poi si finisce sulla pietraia in discesa!

Basta, mi avete rotto gli zibidei, basta fuoristrada con maxienduro mi prendo una R1…

 

la foto nell’articolo proviene dal sito di BMW-Motorrad

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2 comments

  1. Carlo , quando ti arriva l’ R1 avvisami che si va a fare il belagaio a tutto foco !!

  2. Come ho già avuto modo di dirti mi divertono i tuoi rticoli, anche se quasi mai sono daccordo con te…chi ha questo virus della bestiona fuoristrada fa fatica a spiegare la sua malattia agli immuni, e gli immuni da parte loro non possono capire chi si bea di essere malato….ti confesso che a volte non mi capisco neanche io e perdo la linea filosofica, ma è un attimo.

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