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Passo di Croce Arcana in moto: dove la legge di Murphy non arriva

Passo di Croce Arcana copertina

Quando per la legge di Murphy sembra che gli eventi ti rovinino la giornata, ecco che improvvisare una variazione di programma te la fanno svoltare al meglio: in moto fin sul Passo di Croce Arcana.

Capita di programmare una due giorni di on-offroad con gli amici dell’Almanacco Illustrato del Motociclista, una cosina di 500 km, prevalentemente sterrati, in due giorni tra le province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca e Modena. Capita che l’estate ancora imperversi calda e assolata al punto che fiumi e ruscelli siano in secca, che la siccità preoccupi meteorologi e agricoltori, e che tutto il percorso della prima giornata sia all’insegna di un gran polverone. Capita che all’arrivo di tappa qualcuno si lamenti.

La Legge è uguale per tutti

A quel punto interviene Mr. Murphy che la mattina del secondo giorno ci dà la sveglia con un bel cielo plumbeo privo di speranza e una bella pioggia fitta fitta. E, complice il fatto che ci troviamo in località Fiumalbo, una zona dove si scia, per dire,  anche una temperaturina di parecchi gradi inferiori a quella del giorno prima. Cosa si fa cosa non si fa, la salita verso il passo di Foce a Giovo lungo l’antico ciottolato viene accantonata, ed è un vero peccato perché avevamo chiesto pure il permesso del comune per poter percorrere il tratto emiliano normalmente interdetto alla circolazione.

 

Il piano B

L’avversa fortuna incombe, e quando uno dei nostri si accorge di una gomma forata si decide per il rompete le righe e indossate felpe e antipioggia ci avviamo a piccoli gruppi verso casa. Solo che Murphy non ci pensa nemmeno a smettere di occuparsi di noi, e appena svalicato l’Abetone ecco che esce il sole e riesplode l’estate! Ma ecco anche che l’arte di improvvisare unita alla voglia di non mandare in vacca la giornata ci fa svoltare a sinistra in direzione Cutigliano prima e la Doganaccia poi, da dove inizia un bellissimo tratto offroad che porta fino ai 1700 metri di altitudine del passo di Croce Arcana, antico valico che fa da confine tra la Toscana e l’Emilia Romagna.

La bellissima salita verso il passo di Croce Arcana

 

Più asfalto che sterrato

La parte sterrata è tutto sommato breve rispetto al tratto asfaltato, in alcuni punti ci sono solchi profondi e sassi poco rassicuranti, ma con un minimo di perizia è fattibilissima con qualsiasi tipo di enduro anche bicilindrico, noi poi che abbiamo un’agile austriaca saliamo piano piano sia per la presenza di tanti appassionati di trekking e mountain bike, sia per gustarci ogni singolo fotogramma dello spettacolo che via via  ci si rivela davanti agli occhi.

 

Sulla cima oltre all’immancabile croce è presente un memoriale in onore delle vittime della seconda guerra mondiale. La visuale spazia a 360 gradi e comprende tutte le cime più elevate dell’Appennino tosco-emiliano e le vallate del pistoiese, del modenese e del bolognese. Pare anche sia la località italiana dove le raffiche di vento raggiungono la velocità più alta, e visto l’entusiasmo con cui Eolo ci accoglie, non dubitiamo a crederlo.

 

Il Memoriale

“Divieto di circolazione a tutti i veicoli a motore”

Anche in questo caso, chissà perché, all’imbocco della discesa lungo il versante emiliano è presente un perentorio cartello di divieto di circolazione, e a malincuore torniamo a valle lungo la stessa strada da dove siamo arrivati. Peccato.

Salutiamo il passo di Croce Arcana e riprendiamo la discesa lungo la statale 12 del Brennero, e visto che il sole splende, in località Pontepetri decidiamo di deviare verso Pracchia, Collina, Spedaletto, Acquerino, Migliana, Schignano, per finire a Vaiano in un percorso un po’ on e molto off che ci sazia la voglia di chiudere in bellezza una giornata iniziata non proprio benissimo. Ma quando si ha una moto sotto le chiappe si sa, non ci si annoia mai.

 

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