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Assicurazione moto obbligatoria anche se ferma? No grazie!

assicurazione moto copertina

Una tegola pesantissima potrebbe abbattersi sulla testa dei motociclisti: l’assicurazione moto obbligatoria anche per i veicoli fermi nel garage di casa. E, tanto per non farci mancare nulla, non sospendibile. Cerchiamo di capire.

Seguitemi, perché questa faccenda dell’assicurazione moto obbligatoria ha del grottesco: tutto nasce da una sentenza della corte di giustizia europea che si è pronunciata in merito a una controversia riguardante un autoveicolo rimosso (in data 7 febbraio 2018) dall’Autorità polacca, e confiscato perché mai ritirato dal proprietario entro i termini previsti.

Per le cattive condizioni in cui si trovava i periti lo ritennero inidoneo alla circolazione e quindi destinato alla rottamazione, cosa che avvenne in data 23 aprile 2018. Bene, è successo che in Polonia qualcuno si è accorto che durante il periodo tra le due date quel rottame non risultava assicurato, e ha chiesto il pagamento del relativo premio nonostante fosse in custodia in un deposito e non in grado di circolare. Da qui la bega legale tra Powiat Ostrowski contro Ubezpieczeniowy Fundusz Gwarancyjny (sono i nomi, non i codici fiscali). Ma soprattutto la decisione dei giudici che hanno stabilito che se sei il proprietario di un’ammasso di ruggine con le ruote, ordigni ai quali noi motociclisti siamo particolarmente legati, ci devi pagare l’assicurazione per tutto l’anno anche se lo tieni nascosto nel rifugio antiatomico di Pablo Escobar.

Logica da psichiatria

In base a questa logica da domani quindi sarà obbligatorio pagare la bolletta del gas anche se cuoci la pasta su un fornellino da campeggio e ti scaldi con la stufa a legna. E sarà obbligatorio il pagamento della retta universitaria anche se tuo figlio è in terza elementare.

E sarà obbligatorio pagare il canone TV anche se l’ultimo Brionvega 14 pollici in bianco e nero lo hai sfasciato mezzo secolo fa durante una Tribuna Politica di Jader Jacobelli. Ah no, quello già lo paghiamo direttamente in bolletta. Uhm… e allora, in nome di una proporzionalità utilizzo/costi, perché non pagare anche la benzina, che so, 5 euro al litro in cui, oltre alle accise per la guerra in Etiopia, siano compresi anche bollo, assicurazione, revisioni, passaggi di proprietà e tasse varie? Oppure, visto che nessuno di noi guida due motociclette contemporaneamente come Ben Hur con le bighe, perché non targare/assicurare la persona anziché il mezzo?

La splendida Douglas di un collezionista toscano

Conseguenze pesantissime

Al di là delle ironie e delle utopie, la faccenda è veramente spinosa, e potrebbe dare un colpo durissimo a tutto il settore. Penso a un collezionista o a chi ha la fortuna di possedere più di una moto, penso a chi abita in zone particolarmente fredde e in inverno stacca batteria e polizza, penso a chi per motivi affettivi tiene gelosamente in garage la Vespa della sua adolescenza o la moto dei suoi viaggi più belli, tutti appassionati che venendo a mancare la possibilità di sospendere la copertura nei periodi di inutilizzo sarebbero in seria difficoltà economica quando non costretti a disfarsene o a radiarle.

Può il battito d’ali di una farfalla a Varsavia provocare un uragano nel resto d’Europa?

Non sono un giurista, non ho conseguito alcuna laurea all’università di facebbok, e non entro nel merito, ma voglio sperare che non basti riportare le conclusioni di una sentenza europea per coglierne l’effettiva valenza in ogni singolo Stato. Esiste una precisa gerarchia delle fonti, non solo, ma è anche possibile, anzi auspicabile, che giudici e legislatori nazionali prendano legittime distanze (ignorandole) da decisioni che oltre a non essere vincolanti sono con evidenza fondate su ragionamenti sconclusionati, come quello per il quale qualsiasi “veicolo”, dal triciclo alla bisarca, che vada a spinta, a gas, o a monnezza come in “Ritorno al Futuro”, che sia sommerso dalle ragnatele in garage o ricoperto di mota d’annata, l’ultima uscita su sterrato risalendo all’82, per il solo fatto di essere tale debba ritenersi “circolante”. Insomma l’ennesima tassa sulla proprietà, anche no, grazie. Che la Federazione intervenga subito!

In tempi recenti i social nostrani erano invasi da attestati di stima nei confronti delle proteste dei motards francesi dopo l’introduzione del divieto di superare le auto ferme ai semafori. Nel caso saremo pronti a mobilitarci in massa anche noi, vero?

La protesta dei motociclisti francesi (foto da Moto Revue)

 

Se qualcuno, magari un giurista vero, fosse arrivato a leggere fin qui e volesse approfondire, questa è la url da copincollare con la sentenza della corte europea:

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:62019CJ0383

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