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Un brutto vizio

Noi di Moto-On the road non siamo certamente soliti a facili allarmismi, ma bisogna senz’altro ammettere che il recente evolversi della diffusione di questa epidemia sta assumendo dimensioni davvero preoccupanti.

Stiamo ovviamente parlando della tendenza sempre più diffusa di molti proprietari di motociclette di convertirsi alle due ruote, ma senza motore, ovvero alla bicicletta.

Ormai siamo davanti a un dilagare senza precedenti: una quantità enorme di motociclisti, anche fra i nostri lettori hanno quasi del tutto abbandonato la sola Vera Fede nella moto per convertirsi alla blasfemia senza motore.

Sarà colpa della crisi, dei costi delle assicurazioni, dei carburanti, della tassa di circolazione, che molti vedono nei pedali di una bici una liberazione, un modo per divertirsi spendendo meno e rimanendo anche in forma. La bicicletta viene in molti casi affiancata alla moto, anche perché costituisce un allenamento ideale proprio per le attività agonistiche motorizzate, ma molto spesso chi abbandona del tutto o in parte la moto si converte all’omologo senza motore dell’attività che praticava.

Dal cross al downhill, dall’enduro al granfondo, dalla velocità alla bici da corsa, dal moto-fashioning allo scatto fisso, il passo è breve, e quando si è cominciato è difficile smettere. Chissà quante volte avrete sentito un amico dire “io provo, tanto smetto quando voglio”, ma ovviamente non è così, e la dipendenza dal pedale diventa un’ossessione quasi continua. Ogni momento libero diventa una buona occasione per durare fatica su un trespolo che non fa neanche un po’ di rumore, non vibra, non profuma, non avrà mai quel fascino al limite del feticismo che fa adorare la motocicletta tanto mentre va che quando sta ferma.

Ormai gli annunci di vendita moto a causa del “cambio genere” sono la maggioranza, ma il genere che si vuole prendere, drammaticamente, non ha il motore!

So cosa starete pensando, che chi vende la moto per prendersi una bicicletta non è un vero motociclista, ma possiamo garantire che anche personalità insospettabili, che mai ci saremmo immaginati poter voltare la gabbana con tanta facilità hanno già intrapreso la strada senza ritorno di questa eresia: mototuristi con decenni di viaggio alle spalle, campioni del toscano supermoto, semplici smanettoni della domenica; diffidate di chiunque, anche di chi considerate un amico inseparabile di scorribande domenicali sui Passi. Quando meno ve lo aspetterete, risponderà al vostro solito messaggino del sabato pomeriggio “domattina alle 9 al Piazzale, si va verso Castellina?” con un disarmante “no mi spiace, vado al freeride a Maiano”, e tutto il vostro mondo, la vostra innocente buona fede verranno abbattuti in un attimo.

Facciamo quindi appello ai nostri lettori di mantenere alta l’attenzione e continuare a professare apertamente e con orgoglio l’amore per il solo Credo, per le sole due ruote veramente degne di essere venerate: quelle a motore! Le nostre moto continueranno ad essere amate, perché non potranno mai essere sostituite da nient’altro. Magari verranno usate meno, riducendo spese, consumi, deterioramento e inquinamento, e proprio per questo il momento in cui verranno staccate dal mantenitore e tirate fuori dal garage per una bella sparata in una giornata di sole sarà ancora più atteso, ancora più bello.

Ad ogni modo, non è qualcuno conosce una rivista di bici che cerca un opinionista, adatto anche a reportage dall’estero e prove abbigliamento e attrezzature? Ho un amico appassionato di mountain bike rigide e fixed che sarebbe disponibile… 

 

foto di copertina per gentile concessione di Cyclegarden.com

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