Supersportive che tagliano le curve

Andare per strada come si fosse in pista è il peggior comportamento che i motociclisti possano avere usando le supersportive.

Non è che voglia approfittare dello spazio che mi è stato concesso al fine di fermare le mie peregrinazioni mentali in merito al grande tema della motocicletta per fare la morale a qualche altro motociclista, né sarebbe il mio un pulpito dal quale proclamare una qualsivoglia predica. Assolutamente no. Però, girando per le strade di montagna sulle quali mi muovo per varie ragioni quasi quotidianamente, mi capita di incrociare spesso delle grosse supersportive, roba oltre i 600 di cilindrata, roba da pista, sulle quali spesso osservandole da ferme fanno bella mostra di sé accessori racing, scarichi aftermarket, parti in ergal per alleggerire, gomme da qualifica o addirittura slick. I loro piloti indossano spesso tute di pelle intere, anche ad agosto, di quelle che sembri ingessato o con la terrificante gobba aerodinamica.

Nulla da dire: ognuno gira come meglio crede!

Il buon abbigliamento utilizzato spesso da chi usa le supersportive non garantisce però l'invulnerabilità
Il buon abbigliamento utilizzato spesso da chi usa le supersportive non garantisce però l’invulnerabilità

La sola obiezione che mi sento quasi in dovere di sollevare dettata dall’osservazione diretta, e che non riguarda ovviamente i lettori di questo giornale, è che spesso queste supersportive, te le trovi lanciatissime sulla strada aperta e tagliando drammaticamente le curve.

Non parlo dello sporgersi parzialmente sulla corsia opposta, ma di trovare un rettilineo dove non c’era, probabilmente per arrivare prima, essere più veloci, lasciar sfogare i tanti cavalli.

Ora io posso capire la libidine, la forza che un bel motore può trasmettere, la sensazione inebriante della velocità. Però mi chiedo anche che senso può avere perdersi la maggior parte del piacere dell’andare in moto che credo sia proprio quello di fare le curve, pennellare, impostare le traiettorie, percorrere la strada nella propria corsia dondolandosi in sicurezza. Arrivare prima, ma prima di chi?!

Avere gran moto, gran sospensioni, gran gomme per poi tagliare le curve, ovvero non usare niente di tutto questo ha senso? Non sarebbe meglio girare con moto più modeste in cavalleria ma in grado di regalare lo stesso tanto divertimento e imparare a guidarle meglio, più in sicurezza per sé stessi e per gli altri?

Come detto, lungi da noi la voglia di fare i moralizzatori, ma ricordiamo anche che comunque, sulle strade aperte al traffico, vige un codice stradale e circolano tante famiglie in auto che non si immaginano di essere nel mezzo di una pista e di potersi trovare un “pilotone” contromano.

 

ps

se proprio ci si vuole cimentare ci sono tante occasioni per farlo in sicurezza: www.federmoto.it

 

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One comment

  1. Punti di vista. Se ci pensi nemmeno con un gs1200 (moto sfruttabilissima su strada) riesci a sfruttare tutti i cavalli a disposizione. Ma il punto non è quello. Vuoi mettere avere una vera e propria (o quasi) moto da gara sotto il culo da poter esibire anche solo da ferma in cima ad un passo? Senza contare la guida molto più appagante con i semimanubri. Poi se uno taglia le curve è perchè non sa andare via, non perché ha un ss, le taglierebbe con qualsiasi altra moto.

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