Pasqua senza moto a guardare gli altri che passano

di Carlo Nannini (Kiddo)
Sarà che su Facebook ho tutti amici motociclisti,  o quasi, e come lo apro vedo una quantità di gente che va a giro in posti stupendi, mette foto, mi batte la stecca. Non a me personalmente magari,  ma siccome è festa, sono stato a giro due fine settimana a fila e ogni tanto è bello anche fare il babbo, per me niente moto.
Certo sarebbe tutto molto più semplice se non stessi accanto ad una delle statali più belle da guidare d’Italia sulla quale transitano innumerevoli moto per tutto il tempo di queste meravigliose giornate di sole, le prime dopo un inverno uggioso anche se non freddo. Come ti muovi poi vedi affollare le strade di tutti sti mezzi motociclisti che stanno in letargo il resto dell’anno. 
E me lo fanno apposta a prendere la moto solo quando io non posso.
Ho deciso, ne approfitto e falcio l’erba nel prato, non si vive di sole moto! Sono adulto anche io. Posso resistere. 
Peccato che dal casottino dove tengo la falciatrice vedo le due Arrabbiate del circuito del Mugello, e tutti quei maligni che hanno fissato i turni di prove libere proprio quando la mia moto è chiusa in garage ci danno il gas alla faccia mia. 
Meno male il tagliaerba fa un casino infernale e non li sento.
Sono così preso a non pensare alla sfiga di dover stare senza motocicletta che non mi accorgo del tombino  di ferro che aggancio con la lama del tagliaerba, che comincia a fare una vibrazione e un rumore infernale. 
Continuo lo stesso cercando di finire, ma prima la macchinetta perde potenza e poi, dopo averla spenta perché mi pareva scaldasse troppo, non si riaccende anzi fa un allarmante fumetto bianco dallo scarico.
Ecco, ho pure grippato il tosaerba. Maremma tosata. 
Nulla, via, era meglio se andavo in moto,  ma visto che non posso, Mi consolerò scrivendo un blog. 
Almeno questo posso farlo!

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